Sindrome brachicefalica
Esistono centinaia di razze di cani che si differenziano tra di loro per le proporzioni del loro corpo, per le proporzioni della testa, per il mantello e per il carattere e ogni cane a modo suo è unico e insostituibile.
Non esiste il cane “perfetto” anche se tutti discendono dal lupo che in seguito alla selezione operata dalla natura e dall’uomo in centinaia di anni ha creato l’enorme eterogeneità di razze come le conosciamo oggi.
In alcune razze la selezione ha portato ad un appiattimento, allargamento e accorciamento globale del muso. Questa caratteristica è tipica delle razze brachicefaliche (Carlino, Bouledogue Francese – o Bulldog francese-, Bulldog inglese, Boston Terrier, Pechinese) e determina una ostruzione anatomica delle vie aeree superiori che può diventare una condizione patologica definita come sindrome brachicefalica.
Il compito del veterinario è di evidenziare, diagnosticare e stadiare la sindrome brachicefalica a scopo terapeutico e prognostico.
I soggetti con questa sindrome presentano un aumento delle resistenze delle vie aeree a causa del diametro ridotto delle narici e dell’aumento delle dimensioni del palato molle. Alcuni animali presentano una ipoplasia congenita della trachea, ovvero una trachea più piccola del normale.
La sindrome brachicefalica si può rilevare in cani di ogni età anche se la sintomatologia di solito diventa eclatante dopo i 3-4 anni.
I segni clinici più frequenti comprendono:
- respiro rumoroso,
- russamento grave,
- tosse,
- intolleranza all’esercizio fisico,
- respirazione frequente e a bocca aperta,
- colpo di calore,
- sincope.


È importante ricordare che a causa della loro difficoltà respiratoria anche un semplice aumento della temperatura esterna o un qualsiasi stimolo eccitatorio o il semplice alimentarsi può esacerbare la loro sintomatologia.
Spesso associati ai problemi respiratori si presentano disturbi di tipo gastrointestinale come rigurgito di saliva sotto stress, vomito frequente, gastrite per ingestione di aria.
La stadiazione della sindrome richiede un esame radiografico del torace in posizione latero-laterale e un esame endoscopico delle vie aeree superiori che comprenda la valutazione del rinofaringe, della laringe, della trachea e dei bronchi principali.
La terapia della sindrome è essenzialmente di tipo chirurgico e comprende:
- correzione del palato molle (stafiloplastica) questa tecnica un tempo veniva eseguita con bisturi e forbici ma oggi, come nella nostra struttura, viene usato il laser che permette una migliore e più veloce guarigione,
- rinoplastica per aumentare lo spazio delle narici,
- asportazione dei sacculi laringei.
Le altre condizioni dei cani brachicefali come la macroglossia, il restringimento del rinofaringe e il collasso laringeo sono considerate inoperabili.
La prospettiva e qualità di vita dei cani brachicefali è legata a diversi fattori: ipoplasia tracheale congenita, collasso laringeo, obesità e stile di vita.
Noi ricordiamo sempre che il primo soccorso di un cane brachicefalo inizia dal suo proprietario.
La prevenzione quotidiana è la protezione più efficace, perché questi cani hanno una naturale predisposizione a problemi respiratori.
Per questo è essenziale:
- Conoscere le loro difficoltà respiratorie e saper riconoscere subito segni di affaticamento.
- Evitare le uscite nelle ore più calde durante l’estate, quando il rischio di colpo di calore è molto elevato.
- Non utilizzare collari a strozzo, prediligendo sempre pettorine confortevoli che non comprimano le vie aeree.
- Curare l’alimentazione e mantenere il cane in peso forma, perché il sovrappeso peggiora notevolmente la respirazione.

